Nasce a Pozzuoli nei Campi Flegrei dove attualmente vive, dipinge e lavora. Un animo mite riscontrabile a prima vista nelle sue opere in cui tuttavia, non appena lo sguardo volge agli occhi delle donne dipinte, emerge una profondità che espone ben altro.
Dai ricorrenti soggetti bucolici, che predispongono ad un’apparente serenità, emergono in contrasto, figure i cui tratti propongono una rappresentazione drammaticamente cruda della realtà. I personaggi sono afflitti da un dramma psichico che pervade anche la natura circostante, visibile pur anche nei fiori e nelle piante. Quando lo sguardo, dalla figura ritorna alla vegetazione, precedentemente apparsa benevola, questa torna a proporsi come un groviglio di segni e di colori. Una rielaborazione iterativa degli elementi che suscitano repentine variazioni interiori dal sereno al drammatico, dall’interno all’esterno, in un moto che scuote. Un dramma non necessariamente riconducibile ad una condizione del proprio vissuto individuale, ma probabilmente assimilato di riflesso dall’ambiente, un dramma di prossimità, incarnazione di un sentire cosmico del dolore, testimonianza di una natura ricca di contenuti sociali. Opere che non hanno un riferimento esclusivamente intimistico alla realtà, ma che rappresentano la realtà per simboli universali. Riferimenti intensi e profondi che non sempre offrono una facile lettura allo spettatore. Un linguaggio pittorico intriso di simbolismo in un’interpretazione di intensa drammaticità appartenuto all’espressionismo ed in particolare a quello tedesco.
La donna epicentro di uno sconvolgente mistero, una profondità evocata attraverso miti e figure simboliche improntate da un senso di minaccia incombente. Emerge un tormento che sottende qualcosa d’indicibile, un alone alieno.
Il verde e le sue variazioni, pervadono i dipinti di Aida, a testimonianza della speranza di felicità che anima l’autrice, come il genere umano tutto.

Pozzuoli 19 dicembre 2017 Luca Dell’Isola